Vademecum: cosa fare e come comportarsi per mitigare il rischio derivante dall'acqua potabile
La crescente sensibilità nei confronti dell'inquinamento da plastica e
di tutte le tematiche ambientali porta a una naturale riflessione sulla reale necessità di bere ed acquistare acqua imbottigliata.
Anche il costo, la difficoltà di trasporto e l'ingombro spingono molti
cittadini a rivedere le loro scelte.
L'inquinamento in generale è
riconducibile alla maggior parte delle patologie che minano la nostra salute.
Ciò è vero anche per l’acqua ed è opinione diffusa che quella in
bottiglia sia migliore, più controllata e più salubre.
Se fossimo
certi che l'acqua del nostro rubinetto è salubre, quindi innocua,
potremmo inquinare, risparmiare ed evitare tutti i fastidi del trasporto
e ingombro delle bottiglie.
Suggerimenti in casa
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Analizzare l'acqua del rubinetto.
Per una famiglia che consuma tre bottiglie di acqua al giorno, realizza un risparmio già dopo 3 mesi.
Ricordiamo che l’acquedotto o l’Ente erogatore, garantisce la qualità dell’acqua solo fino al contatore delle nostre abitazioni (art. 5 comma 2 D.lgs. n°31/2001), eventuale degrado della qualità dell'acqua può avvenire tra contatore e rubinetto, che potrebbe essere causato da tubature vecchie, autoclavi, ristagni d’acqua, addolcitori, mancanza di manutenzione, rotture, etc. -
Analizzare solo i parametri importanti.
L’elenco di parametri da monitorare e da confrontare con i valori limite previsti per legge, è molto lungo e conseguentemente il costo per l’analisi risulterebbe eccessivo; riteniamo si possa avere l’effettivo stato qualitativo dell’acqua con il pacchetto di controllo proposto, alla luce del fatto che comunque a monte c'è il controllo del gestore. -
Periodicità delle analisi.
Le caratteristiche dell’acqua possono variare con il tempo in funzione delle condizioni ambientali e strutturali.
In base ai risultati delle analisi sarà possibile definire una periodicità degli interventi, anche soltanto su alcuni dei parametri, esattamente come è prassi per le analisi umane del sangue: "tutto bene ritorni fra un anno". -
Attenzione all'uso dei depuratori domestici.
I depuratori domestici, o più propriamente "addolcitori" d’acqua utilizzano tipicamente tecnologie a base di filtri meccanici, carboni attivi, membrane di separazione per la microfiltrazione o l’osmosi inversa, sistemi di disinfezione con raggi UV, gasatura ed elettrodeionizzazione. In realtà se l'acqua che viene dal rubinetto è già potabile, e analizzata, forse è superfluo l'uso di questi dispositivi. Bisogna assolutamente seguire le norme di utilizzo altrimenti il presunto vantaggio diventa un rischio, quindi è necessario controllare i filtri e cambiarli regolarmente per evitare che si formino delle colonie batteriche. La scarsa igiene e cura dei dispositivi di addolcimento dell’acqua favorisce l’aumento della carica batterica.
Suggerimenti per il condominio
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Il parere del Ministero della Salute 10 giugno 2004 sull'articolo 5 del d. lgs. 31/2001 statuisce che per gli edifici ad uso esclusivamente abitativo, "l'amministratore del condominio ovvero, in assenza di questo, i proprietari non hanno l'obbligo di effettuare le attività e i controlli previsti dagli artt. 7 e 8 del decreto in oggetto, bensì quello derivante dall'attività di controllo dello stato di adeguatezza e di manutenzione dell'impianto".
Pertanto l'amministratore ha la responsabilità di garantire che i requisiti di potabilità dell'acqua non vengano alterati per cause imputabili all'impianto idrico del condominio, e ciò può essere garantito solo procedendo periodicamente a delle analisi certificate. -
I condomini potrebbero essere esposti a rischi per la salute se l'impianto idrico, dal punto di consegna al rubinetto, risultasse usurato o i materiali utilizzati per la realizzazione delle tubature fossero degradati.
Di solito l’accumulo di calcare o la presenza di ristagni di acqua nelle tubature può portare alla diffusione di batteri come la legionella, causa di patologie anche gravi.
Le tubature molto vecchie possono corrodersi con il tempo rilasciando nell’acqua composti di Ferro o Rame, potenzialmente dannosi per la salute.